Questa squadra, composta da 12 atleti con disabilità o che hanno sofferto di una malattia, provenienti da diversi contesti di vita e da ogni angolo del mondo, regalerà emozioni incredibili!
Dalla MCC all'UTMB, questi corridori non professionisti hanno in serbo per noi delle belle avventure, che dimostrano come l'adattabilità e la resilienza aprano la strada al superamento dei propri limiti. La loro motivazione e il loro obiettivo sono chiari: testimoniare che ogni ostacolo può essere fonte di ispirazione e portare a grandi cose.
I membri del team, accuratamente selezionati per i loro riconoscimenti e la loro notorietà positiva, incarnano i valori della perseveranza, dell'inclusione e della solidarietà, correndo non solo per sé stessi, ma anche per motivare e ampliare gli orizzonti su ciò che è possibile fare nello sport.
Questa iniziativa, frutto della collaborazione con Boris Ghirardi, atleta amputato e appassionato di trail running, mira a creare uno spazio in cui questi atleti non siano solo dei partecipanti, ma fonti di ispirazione.
Per la prima volta, siamo riusciti a riunire icone del trail running come Amy Palmiero-Winters, famosa in tutto il mondo per la sua perseveranza, Jacky Hunt-Broersma, detentore di numerosi record, e Nicolas Ronget, che percorre i sentieri con una vista ridotta a meno di 2/10 in entrambi gli occhi.
Tutto questo non sarebbe possibile senza Boris, quindi permettici di presentartelo.
Il team Adaptive intende dimostrare che la vera sfida è quella interiore e che ogni chilometro percorso è una vittoria contro i pregiudizi
Boris Ghirardi
Team manager
Boris Ghirardi, soprannominato "Pied de Robot", è il team manager del team Adaptive. Sin dall'inizio di questo progetto, Boris ha dedicato tutte le sue energie per renderlo un vero successo. Nel 2019 Boris ha subito l'amputazione della gamba sinistra, ma come si può immaginare, rinunciare non è nel suo vocabolario. Solo due anni dopo l'intervento e un'intensa riabilitazione, Boris ha raccolto la sfida del trail Sierre-Zinal. Grazie a questa grande sfida, ha potuto ridefinire i propri limiti e quelli del moderno trail runner. Ma correre non è il suo unico modo per avere un impatto sul mondo del trail running e della disabilità. Ha infatti fondato l'associazione Level Up, che aiuta le persone con disabilità a tornare a praticare attività sportiva. Questo desiderio di condivisione lo ha portato anche a partecipare allo sviluppo della lamina da corsa Hopper, offrendo un’opportunità unica per rendere accessibile la corsa a coloro che avevano perso le speranze.
Travis Warwick-Oliver - Sudafrica
Travis Warwick-Oliver, 31 anni, sudafricano che ha subito un'amputazione tibiale in seguito ad un incidente in moto avvenuto tre anni e mezzo fa. Per lui la corsa è una passione nata prima del suo incidente, ma rappresenta anche una parte fondamentale della sua vita post-amputazione. Fondatore dell'organizzazione Rejuvenate SA, fornisce ausili per la mobilità a chi ne ha bisogno in Sudafrica.
Sophie Maigrot – France
Sophie, 51 anni, utilizza lo sport come terapia. Promuove la pratica sportiva per tutti e svolge attività di sensibilizzazione sulla prevenzione del cancro al seno, dopo la sua remissione.
Nicolas Ronget – France
Masso-fisioterapista ipovedente, Nicolas, 30 anni, ha scoperto il trail running nel 2021. Ora percorre i sentieri con una tale facilità che non si crede, considerando che possiede una vista di soli 2/10 nel suo occhio migliore! Il suo obiettivo? Promuovere l'adattamento del trail running alla disabilità e vedere la nascita di categorie sportive per persone con disabilità.
Jacky Hunt-Broersma – USA
Jacky, 48 anni, amputata sotto il ginocchio a causa di un cancro, ha corso ben 104 maratone in 104 giorni. Una performance sorprendente. È madre di due figli e sostiene l'ultra trail e il trail running per gli atleti con disabilità.
Pol Makuri Redolad Garcia – Espagne
Pol Makuri Redolad Garcia, 33 anni, è un atleta paralimpico spagnolo nato con emiparesi. Da sempre appassionato di sport, ha praticato alpinismo, hockey su pista, sci di fondo e corsa in montagna. Quest'anno Pol ha anche corso la Oman Desert Marathon, una gara a tappe di 165 km attraverso il deserto dell'Oman, dimostrando ancora una volta la sua determinazione e le sue straordinarie capacità.
Claire Verzaux – France
Claire, 37 ans, est née avec une agénésie de l’avant-bras droit, elle a couru deux marathons et l’éco-trail de Paris de 80 km. Elle utilise la course pour se dépasser et illustrer le pouvoir transformateur du sport.
Julien Veysseyre – France
Julien Veysseyre, 37 anni, vive a Clermont-Ferrand e ha due figli. Amputato alla tibia in seguito ad un incidente sul lavoro all'età di 18 anni, ha trovato nello sport una via di fuga e un modo per superare i sé stesso. Il suo obiettivo è quello di completare un ultra-trail e spera di ispirare altre persone in difficoltà attraverso le sue performance.
Amy Palmiero-Winters – USA
Amy, 51 anni, è un'atleta di fama mondiale che vanta ben 13 record mondiali. Direttrice di A Step Ahead Prosthetics, aiuta altri amputati a raggiungere i loro obiettivi.
Vasu Sojitra – USA
Amputato alla gamba destra, Vasu, 30 anni, è uno sciatore professionista e uno specialista in materia di barriere architettoniche. Si batte per ottenere spazi più accessibili per le persone con disabilità.
Franck Derrien – France
Franck Derrien, un ultra-trail runner di 39 anni affetto da disturbo dello spettro autistico, indossa sempre la sua iconica maglietta blu con il messaggio: "Je suis autiste, et alors?", accompagnato da Teddy, il suo fedele orsacchiotto di peluche, compagno di tutti i giorni. Utilizzando la corsa come mezzo per fronteggiare l'autismo, Franck ha fatto della sua passione per il trail running un mezzo attraverso il quale promuovere il messaggio che l'autismo non è un ostacolo al raggiungimento di grandi performance.
Guillaume Pick – France
Guillaume, 44 anni, è un appassionato di trail running da oltre 10 anni. La sua determinazione e la sua resistenza dimostrano che le limitazioni uditive non impediscono di vivere a pieno la sua passione per il trail running.
Jonathan Naboulet - FRANCE
Jonathan Naboulet, 35 anni, è un appassionato di montagna e avventura, originario del Couserans in Ariège. Vittima di un incidente di rugby che lo ha lasciato tetraplegico, Jonathan non ha mai perso il suo amore per gli ampi spazi aperti e la natura. Determinato a ritrovare le sensazioni uniche dei sentieri, ha deciso di affrontare una sfida importante: partecipare all'OCC dell'UTMB con i suoi amici, in joëlette. Grazie all'associazione Trail Sans Limite, che ha co-fondato, Jonathan e la sua squadra mirano a dimostrare che la montagna è accessibile a tutti, indipendentemente dagli ostacoli. Questo progetto collettivo, sostenuto dalla forza dell'amicizia e dalla passione per il trail, incarna la resilienza e lo spirito d'avventura che animano Jonathan da sempre.
L'HOKA UTMB Mont-Blanc, così come tutti gli eventi del circuito World Series, incoraggia attivamente la partecipazione degli atleti con disabilità. Oltre al nostro desiderio di promuovere il trail running per tutti, abbiamo deciso di mettere in atto misure incisive per facilitare l'accesso alle nostre gare da parte dei corridori con disabilità. Questi atleti possono beneficiare di una serie di misure per agevolare la loro partecipazione. Ecco le misure messe in campo per loro:
Criteri di ammissione semplificati :
Gli atleti con disabilità visive, intellettive, motorie o neurologiche possono partecipare a tutte le nostre gare. Basterà semplicemente compilare un modulo per essere riconosciuti e beneficiare così delle varie agevolazioni.
Strutture adattate :
Alla partenza di tutte le nostre gare vengono prese misure necessarie per evitare l'affollamento.
Ogni punto di ristoro garantisce posti a sedere dedicati agli atleti con disabilità.
Un pettorale extra può essere assegnato ad un corridore-guida.
Una procedura di qualificazione semplificata:
Gli atleti con disabilità, in possesso di una running stone, si qualificano direttamente per le finali delle UTMB World Series – UTMB®, CCC® et OCC.
Per maggiori dettagli, visita la pagina Inclusione e Diversità